L’impatto degli eventi stressanti sull’asse cervello-intestino
Nel corso del tempo, i progressi della ricerca hanno rivelato ulteriori prove che una comunicazione bidirezionale esiste tra queste strutture e che si intensifica nei periodi di stress.
Reazioni fisiche comuni quando si è sottoposti ad un evento stressante acuto
Quando , invece, la risposta allo stress è prolungata, può provocare effetti negativi su alcune parti del corpo, compreso l’apparato digerente.
Quando si verifica un evento stressante, l’area del cervello che controlla le emozioni, l’amigdala, invia un segnale di pericolo all’ipotalamo, centro di comando del cervello. L’ipotalamo invia quindi un segnale di allarme attraverso il sistema nervoso, che reagisce rilasciando ormoni dello stress, tra cui adrenalina e cortisolo. Questi ormoni preparano l’organismo a una risposta di emergenza, nota come meccanismo “combatti o fuggi”. Quando questo meccanismo è attivato, la digestione rallenta poiché l’organismo utilizza le sue risorse energetiche per affrontare la minaccia, producendo un aumento della sensibilità dell’intestino. I sintomi fisici più comuni dello stress acuto sono battito accelerato, irrigidimento dei muscoli, aumento della pressione sanguigna e respirazione accelerata. Questi cambiamenti fisici hanno per effetto quello di aumentare la forza e la resistenza, migliorare i tempi di reazione e la concentrazione, per prepararsi in risposta alla situazione di stress alla lotta o alla fuga..
Lo stress cronico ha un impatto sul corpo
Quando l’organismo è ripetutamente esposto allo stress, questo può innescare un circolo vizioso di infiammazione. L’infiammazione e l’azione degli agenti patogeni possono portare a un aumento della permeabilità della barriera intestinale (nota anche come leaky gut). Questa interruzione consente la traslocazione di batteri e di segnali di infiammazione attraverso il nervo vago, dall’intestino al cervello. Il cervello interpreta questo segnale di infiammazione come un nuovo fattore di stress. Questi fattori di stress, combinati con potenziali fattori di stress esterni, finiscono per provocare sintomi psicologici, fisiologici e comportamentali. I risultati di Maes & al. pubblicati nel 2012, suggeriscono che i batteri commensali intestinali “traslocati” attivano le cellule immunitarie generando una risposta anticorpale (IgA e IgM). Questo fenomeno potrebbe svolgere un ruolo nella fisiopatologia della depressione (cronica) attraverso la progressiva amplificazione del processo immunitario